Di esempi e “prototipi” di case del futuro se ne sono viste parecchie in questi ultimi anni. E tutte ovviamente farcite delle ultime avanguardie in fatto di tecnologie multimediali. Per offrire cosa, a chi nelle case ci abita? Semplice: la possibilità di gestire tutti gli apparecchi digitali con un click, un tocco, un movimento o addirittura un comando vocale attraverso il pc portatile, il tablet, il telefonino intelligente o la Smart Tv.
Tutto – climatizzazione, antifurto, illuminazione, riscaldamento, telecamere a circuito chiuso, persino le tapperelle e ovviamente gli apparecchi per l’intrattenimento multimediale – è a portata di touch. Oppure di polso, nel senso che – utilizzando la tecnologia del giroscopio presente a bordo dei Windows Phone – si possono accendere o spegnere le luci oppure alzare o abbassare l’intensità luminosa delle lampade semplicemente “shakerando” o ruotando l’apparecchio.
Tutto si gestisce, comanda e controlla a menu attraverso un’interfaccia grafica personalizzabile che ricalca quella di Windows 8 e di Windows Phone 7. E le funzionalità a disposizione spaziano dal monitoraggio in tempo reale dei consumi e dei costi energetici alla riproduzione programmata delle canzoni e dei video presenti nella memoria dei diversi dispositivi connessi a Internet. Con la possibilità di modificare i diversi settaggi degli apparati e di attivare playlist, Web radio o servizi di streaming online attraverso appositi “scenari” creati su misura in funzione delle proprie personali esigenze.
Alla base di questo progetto c’è il paradigma tanto caro a Microsoft (e a suo tempo osannato anche da Bill Gates) della convergenza dei tre schermi: computer, telefonino e Tv. Dispositivi connessi alla Rete, interconnessi e costantemente sincronizzati fra di loro per avere un aggiornamento istantaneo del sistema domotico, indipendentemente dal device utilizzato.
NEWS per tutti i nostri clienti che hanno scelto un impianto VILLEGGIO by ELMO!
Controlla il tuo impianto antintrusione EL.MO. dal tuo smartphone Android!
L’applicazione scaricabile dal Google market, si chiama VEN CONTROL.
VIDEOSORVEGLIANZA SUI LUOGHI DI LAVORO
Ricordiamo di seguito alcuni punti fondamentali da seguire per poter fare domanda di nulla osta all’ispettorato del lavoro.
1- Gli impianti di videosorveglianza possono essere installati solo previa presentazione e accoglimento di apposita autorizzazione che il titolare dovrà presentare al DPL provinciale.
2- Obbligo del titolare e/o legale rappresentante dell’impresa di informare i dipendenti ed i clienti con appositi cartelli esposti sia all’esterno ed all’interno dei locali dell’impresa, una volta installato l’impianto di videosorveglianza.
3- Obbligo di nominare l’incaricato alla videosorveglianza (dipendente), che possiederà la seconda password, indispensabile per poter accedere alle immagini di videosorveglianza registrate.
4- L’installazione delle telecamere deve avvenire in modo tale che l’angolo di ripresa inquadri solamente le parti dei locali più esposte al rischio rapine o di altri comportamenti criminosi e comunque, nel rispetto della normativa sulla privacy del dipendente al fine di tutela della sicurezza del patrimonio aziendale; la ripresa dei dipendenti deve avvenire esclusivamente a tale fine e con il criterio della occasionalità.
5- Le telecamere dovranno essere individuate nella piantina con loro dislocazione e cono di ripresa, dovrà essere segnata la dislocazione di DVR e monitor.
6- L’apparecchiatura di registrazione, nonché gli accessori per il funzionamento dovranno essere custoditi in modo appropriato (cassetta chiusa a chiave).
7- Le registrazioni potranno essere visionate solo il presenza del lavoratore individuato al punto 3 e solo in caso di fatti delittuosi a seguito dei quali le registrazioni stesse saranno messe a disposizione delle autorità competenti, esclusivamente a titolo di prova giudiziale.
8 – La visualizzazione in tempo reale non potrà costituire supporto all’accertamento dell’obbligo di diligenza del lavoratore (o essere occasione indiretta per tale accertamento) e dell’adozione di provvedimenti sanzionatori a suo carico.
AL DPL BISOGNA QUINDI PRESENTARE (PRIMA DI INSTALLARE LE TELECAMERE):
– Istanza di autorizzazione compilata e firmata (2 copie)
– Accordo installazione impianto di videosorveglianza firmato dai dipendenti (2 copie)
– Planimetria dei locali con segnate telecamere e angolazioni, DVR e monitor (2 copie)
– Schede tecniche dell’impianto di videosorveglianza (indicazioni tecniche del materiale installato)
– 2 Marche da bollo
FINALMENTE LA LEGGE SOPRA LA PRIVACY!
Roma – Importante sentenza della II Sezione Penale della Corte di Cassazione del 31 gennaio 2013 n. 6812, che ha confermato l’irrilevanza, in sede di procedimento per reati penali, del fatto “che siano state rispettate o meno le istruzioni del Garante per la protezione dei dati personali, poiché la relativa disciplina non costituisce sbarramento all’azione penale”
La sentenza non era scontata perché equipara le videoregistrazioni effettuate da sistemi di privati, in determinati casi, a quelle eseguite dalla Polizia Giudiziaria in assenza di autorizzazione del Giudice, anche se non sono state rispettate le regole per la protezione delle privacy. Nel fatto di specie, l’accusa aveva utilizzato filmati tratti dall’impianto di videosorveglianza collocato all’esterno del negozio della vittima di atti persecutori e, in continuazione tra loro, di tentata estorsione, molestie, danneggiamento e ingiurie.
Queste le motivazioni della II Sezione Penale della Corte di Cassazione n. 6812 del 31 gennaio 2013:
“1. Il ricorso è infondato.
2. Per quanto riguarda il primo motivo di ricorso, le censure sono destituite di fondamento. L’art. 234 del codice di rito testualmente statuisce: “È consentita l’acquisizione di scritti o di altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi altro mezzo”.
3. Pertanto le videoregistrazioni dell’impianto di sorveglianza apposto dalla persona offesa all’esterno del suo negozio non possono essere considerate prove illegittimamente acquisite ai sensi dell’art. 191, trattandosi di prove documentali di cui il codice di rito espressamente consente l’acquisizione. In tale contesto è del tutto irrilevante che le registrazioni siano state effettuate, in conformità o meno, delle istruzioni del Garante per la Protezione dei dati personali, non costituendo la disciplina sulla privacy sbarramento all’esercizio dell’azione penale. Del resto, con riferimento alle videoriprese effettuate dalla Polizia giudiziaria, questa Corte ha avuto modo di statuire che sono legittime le videoriprese, eseguite dalla polizia giudiziaria, in assenza di autorizzazione del giudice, mediante telecamera esterna all’edificio e aventi per oggetto l’inquadramento del davanzale della finestra e del cortile dell’abitazione, trattandosi di luoghi esposti al pubblico e, pertanto, oggettivamente visibili da più persone. Ne deriva che, in virtù di detta percepibilità esterna, non sussiste alcuna intrusione nella privata dimora o nel domicilio e non sussistono, pertanto, le ragioni di tutela, sub specie di diritto alla riservatezza o alla “privacy”, ad essi connesse, potendosi, in tal caso, sostanzialmente equipararsi l’uso della videocamera ad una operazione di appostamento, eseguita nei limiti dell’autonomia investigativa, senza alcuna necessità di autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria (Cass. Sez. 4, Sentenza n. 10697 del 24/01/2012 Ud. (dep. 19/03/2012) Rv. 252673).”
E pensare che basterebbe un piccolo sensore da 50,00 € per evitare fatti di questo genere. Un dispositivo veramente “fai da te” da alimentare tramite la spina elettrica e da fissare al muro. 5 minuti e 50 € per evitare di addormentarsi per sempre.
Dispositivo fondamentale laddove sono installate stufe a pellet, camini, stufe a legna e qualsiasi altro dispositivo che brucia ossigeno durante la combustione.
Il monossido di carbonio infatti è un gas letale che si sprigiona come residuo di combustione e che ha la particolarità di essere inodore e di portare piano piano ad addormentarsi per poi causare morte da asfissia. Viene chiamato gas killer perchè è letale ma non da avvertimenti significativi in quanto porta ad addormentarsi “dolcemente”. Evitare di addormentarsi per sempre dotandosi di un semplice ed economico rilevatore di monossido è forse una buona idea.
Disponibili veri modelli di sensori di monossido di carbonio presso il nostro negozio di Albiano Magra. Installazione immediata. Un piccolo acquisto per la tua sicurezza.
Secondo un’indagine del sole 24 ore, La provincia di La Spezia si posiziona al 31 posto su 147 province per numero di furti in abitazioni private. La posizione tutt’altro che positiva, evidenzia come il numero di furti nella nostra provincia sia in netto aumento rispetto agli anni precedenti.
Dato ancora più preoccupante è l’incremento del +39,3% rispetto all’anno 2010 che denota un aumento della criminalità anche nel nostro territorio.
La provincia di La Spezia evidenzia un’incidenza di 404 furti per ogni 100 mila abitanti mentre la provincia della vicina Massa Carrara si piazza ancora peggio con un triste diciannovesimo posto per numero di furti ovvero 920 furti ogni 100 mila abitanti. La classifica evidenzia come proprio il nostro territorio (SWC è proprio al confine delle due province) sia particolarmente soggetto ad episodi di microcriminalità.
SWC inizia la collaborazione con Xanlite, prestigioso marchio francese leader nel campo della produzione di lampadine a LED e di lampade a LED ad energia solare.
In esclusiva per l’Italia Xanlite affida ad SWC la distribuzione del marchio su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda il mercato elettrico ed elettronico, nonchè per il settore GDO, sviluppato con la partecipazione dell’azienda partner PROXE di Milano.